Il pianoforte è uno strumento complesso, sia lo studio di esso sia strutturalmente, ed è forse per questo motivo che molti ignorano spesso qualcosa di questo strumento. Un esempio è Bartolomeo Cristofori, ideatore del primo modello di pianoforte, il gravicembalo, al quale per anni non è stata riconosciuta la sua invenzione, questa dimenticanza ci mostra come nella sua epoca si portasse poca attenzione agli inventori. Ma anche ad oggi, quando, sentendo un bel brano, rivolgiamo la nostra attenzione solo all’esecutore e al compositore diventiamo autori di queste dimenticanze.
Il pianoforte è uno strumento musicale a corde percosse attraverso martelletti, messi in moto dalla tastiera, un sistema che va aggiustato regolarmente ed è perciò importantissimo il ruolo di un tecnico esperto, che si occupi della registrazione, l’accordatura e l’intonazione. Dalla musica si può trarre molto anche senza ascoltarla, ho scoperto grazie a Giuseppe Nunneri che le tavole armoniche sono uno degli orgogli italiani e che vengono scelte da alcune delle aziende più importanti. Giuseppe Nunneri da quando aveva tredici anni è tecnico del pianoforte nella ditta Nunneri, a Napoli in piazza Dante (cuore del centro storico, famosa per le sue caratteristiche librerie), il mestiere e la ditta sono stati tramandati per ben cinque generazioni, la tradizione inizia nel 1840, con Vincenzo Nunneri, vincitore di molti premi, nel 1887 ottiene la medaglia d’argento alla mostra internazionale di Torino grazie all’armonicordo, ad oggi unico esemplare, capiamo da qui, come ci dice anche il signor Nunneri che “non è un mestiere che si può improvvisare, il tecnico deve essere a 360 gradi, in grado di risolvere tutti i problemi che esistono vicino a un pianoforte”. Da non escludere sono le differenze tra un pianoforte e l’altro, “Modello, altezza, marca, nazionalità, il pianoforte europeo per esempio ha una timbrica più dolce, più delicata, mentre i pianoforti asiatici, protendono per una timbrica un po’ più metallica” ci spiega il signor Nunneri. Una scelta soggettiva, anch’essa, proprio come l’esecuzione e la composizione, molto importante per la buona riuscita del brano.
Laura Sarli