Di antica tradizione, specialmente partenopea, i salotti culturali, specialmente a Napoli, non intendono cedere il passo all’imperante invadenza informatica, all’individualismo moderno, all’alienazione da comunicazione telematica e da divertimenti elettronici, non ultimo, al distanziamento imposto dall’attuale pandemia, sicché le riunioni domestiche, seppure in doverosa piena ottemperanza alle disposizioni vigenti, sopravvivono tenacemente a dimostrazione di esigenze della mente e dello spirito irriducibili ed essenziali, e a dispetto di malcelati desideri mediatici di misero istupidimento generale ed avvilente vacuità collettiva.
E poco importa se i traguardi estetici toccati nel corso di queste riunioni siano più o meno strabilianti, gli stimoli proliferano, interessanti notizie storiche ed affascinanti aneddoti dilagano, la socialità pervade.
Tra le ultime di tali riunioni, quella di domenica scorsa, organizzata dal tenore Giuseppe Scognamiglio, che ha visto esibirsi lo stesso anfitrione, i soprani Anna Maria Giannetti ed Angela Prota, i poeti Giovanna Balsamo e Fausto Marseglia, Maria Rosaria Longobardi, dispensatrice di sorprendenti anagrammi, Igor Issorf ed Aniello D’Ambrosio, relatori su interessanti fatti e personaggi storici del capoluogo campano, e la pianista Nataliya Apolenskaya.
Un simpatico momento di intrattenimento, ma soprattutto di costruttiva riflessione sull’uomo e sui suoi possibili modi di intendere la vita.
Rosario Ruggiero