Qualcuno in Via Scarlatti certo l’avrà veduta:
su un piccolo sgabello era seduta
un cappelluccio in testa, il volto stanco,
la custodia di un violino accanto.
Con una mano forte la stringeva
Mentre con l’altra la carità chiedeva.
Forse al San Carlo avea suonato un tempo,
quando era giovane e vivo il suo talento.
Un giorno fu trovata come addormentata,
la custodia a terra abbandonata;
non la stringeva più, mollata avea la presa:
a un lungo, ristoratore sonno s’era arresa.
Le bianche mani in grembo abbandonate,
sereno il volto, quasi illuminato:
come chi, seduto tra i fiori in un giardino,
estasiato ascolti le note di un violino!
Matilde Bonetti