La mia veneranda età mi impone di effettuare tanti bilanci sulla vita vissuta, sugli eventi, sulle persone. Ho conosciuto tanti uomini: uomini leali ed onesti, “amici” interessati, semplici miserabili, politici preparati, politici incapaci ed arroganti, colleghi qualificati, colleghi “figli di …. docenti illustri” insomma di tutto e come Diogene, ho cercato “l’uomo” senza trovarlo! Nel 2012, gli eventi mi hanno riservato la Presidenza della Casa dello Scugnizzo. Lì ho conosciuto Lorenzo, Vincenzo Esposito, “un uomo”. Fisico segaligno, abbigliamento approssimativo, estremamente riservato, lo sguardo triste, mai un sorriso. Lo vedevo sempre nell’atrio della Fondazione. Chiesi notizie su di lui alle mie collaboratrici. Mi descrissero le difficoltà in cui versava: vedovo, senza figli, senza lavoro, viveva in una abitazione modesta. Mi colpì la dignità e la disponibilità verso tutti. Non persi tempo, la sua età avanzata non mi consentiva altro che inserirlo nell’elenco dei volontari, riconoscendogli un modesto ristoro mensile. Gli “imposi” di utilizzare la mensa della Fondazione.
“Il nostro”, ogni giorno dopo aver consumato un pasto frugale si faceva consegnare quelli di alcuni utenti della mensa infermi e gli portava ai loro domicili.
Rientrava e svolgeva piccoli lavoretti, fermandosi poi in portineria. Lorenzo riservava al sottoscritto un affetto indescrivibile, ovviamente ricambiato. Ora Lorenzo è andato in un mondo migliore, dove la sua generosità, il suo altruismo, la sua dignità saranno premiati come avrebbe meritato in vita. Se né è andato in silenzio, come era suo costume, senza dare fastidio. A noi tutti rimane la gioia e l’onore di aver conosciuto un uomo con la U maiuscola, che ha onorato nel migliore dei modi una vita grama e senza soddisfazione. Ed io, diversamente da Diogene, finalmente ho trovato l’uomo.
Antonio Lanzaro