Alla biblioteca “Benedetto Croce” l’arte di Di Giacomo

lino cavallaroÈ stata senza ombra di dubbio una piacevole serata quella recentemente organizzata dall’Associazione Socio Culturale “Rinascita Artistica Partenopea”, svoltasi tra le pareti della biblioteca napoletana “Benedetto Croce”, sulla collina del Vomero, terzo appuntamento per quest’anno dell’iniziativa intitolata “Momenti di poesia” che si propone l’approfondimento, di volta in volta, di un personaggio particolarmente significativo della tradizione poetica partenopea e la declamazione di versi di più recente conio ad opera dei loro stessi autori.

Curata da un irriducibile Lino Cavallaro, già ammirevole organizzatore di un’altra, decennale, mai abbastanza rimpianta manifestazione, “L’ora della Canzone Napoletana”, che riusciva straordinariamente a convogliare, ad ingresso gratuito, nell’auditorium della chiesa di piazza Immacolata, centinaia di spettatori entusiasti proponendo il tratteggiamento, da parte di un riconosciuto esperto, di un autore, un interprete o un argomento legato alla canzone classica napoletana, quindi l’avvicendarsi di diversi cantanti a coronare con la loro voce e la loro bravura l’illustrazione fatta, non di rado con la presenza e l’intervento di ospiti di primo rilievo, quest’ultima tornata di “Momenti di poesia” ha rievocato l’arte e la produzione  di Salvatore Di Giacomo attraverso le parole di Giulio Mendozza ed interpretazioni canore registrate.

La presenza di pubblico in buon numero, la piacevolezza dell’atmosfera che si è respirata e la simpatia che aleggiava è stata quindi la giusta, gratificante, e soprattutto consolante, cornice ad una operazione di altissimi, indubbi meriti, quali la condivisione, tutela, divulgazione e crescita di un’arte, quella poetica, vecchia quanto la prima parola emozionante mai espressa dall’uomo, ancor oggi da moltissimi coltivata ma così spesso relegata nella solitudine di fogli rinchiusi in un cassetto, nonché la contrapposizione ad un mondo che, pilotato da tecnologia e mercato, vede annichilire ogni giorno maggiormente i più profondi valori umani, prediligendo la sopraffazione, l’indifferenza, il qualunquismo, la superficialità, l’assenza etica o l’empatia negata, miseramente intristendosi senza neanche rendersene conto.

Rosario Ruggiero

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